

​Bio
L'essenza di chi sono e di cosa mi ha fatto, non di cosa ho fatto.
Non c’era troppo freddo. Non c’è mai troppo freddo dove sono nato. Anche in quel mese di Novembre che non mi ricordo. E dicono che la luna aveva coperto il sole ma che da lì non si vedeva.
Mi ricordo senza invertarlo che camminavo ancora male. E c'era una palla verde e arancio che mi sembrava così bella. E quando sapevo, ho capito che era solo un portachiavi.
E se i ricordi perdono forza per il tempo o perché se ne aggiungono sempre di più, questo non lo so dire. Ma il mare mi rimane dentro con l’orizzonte che si vede lontano. E il suo odore. E il suo respiro.
E quello che ho fatto o che facevo poco importa perché non l’ho finito.
Poi un giorno me ne sono andato via. E non sono ritornato più da nessuna parte. E ero solo in un bus con pochi soldi che non bastavano neanche per un giorno. Ma non me ne importava niente. E già avevo incontrato un amica. Peccato che è stato per un attimo mentre andavamo a Roma di notte.
Perché volevo solo andare sempre da un’altra parte. E non ero così giovane e faceva freddo quando ho incontrato qualcuno per strada. Avevamo fame, ma il mangiare l’aveva trovato lui. E mi ha detto che la sua fame non era più importante della mia. Allora abbiamo mangiato assieme. E siamo diventati amici. E abbiamo fatto musica in molti posti. Anche lontani da tutto.
E suonavo la chitarra ma non troppo bene. E lui pure. Ma molto meglio, perché l’aveva studiata.
E scrivevo sempre. Ma poi ho buttato tutto. E chissà se è stato un peccato.
Quando ho fatto il mio tema d’esame il giudice mi aveva chiesto se volevo diventare scrittore.
Era questa la mia fine? E poi non ti resta più niente di incompiuto come gli schizzi di Leonardo che sono così belli. Come se la vita prende forma solo nelle cose lasciate a metà. Perché la fine di una cosa è come se è morta.
E allora gli ho risposto di no, che volevo diventare qualcosa che era sicuro che non piaceva a nessuno neppure a me. Volevo continuare a vivere
Perché il mare era dentro di me. "Sai, dentro di te c’è come un grande spazio. Uno spazio per tutto. Per cose belle e brutte, dure e delicate. Fiori e sangue. E sono in un posto dove non si può più dire quali sono quelle belle e quelle brutte".
E mi sono rimasti solo fiori sporchi di sangue. Perché la mia amica l'ha detto ma non è durato molto tempo. E tutto ha continuato ma dentro una nebbia.
E non sono diventato niente.
E avevo dentro molti desideri ma un solo bisogno: di essere semplificato.
Perché la vita è vero che comincia con un pianto.
Ma dovrebbe finire con un sorriso.